polizia e maquillage

 Due ragazzi uccisi a Kathmandu dalla polizia e la città si è bloccata. Nelle scorse settimane a Bara, nel Terai, uno sciopero in una fabbrica si è concluso con due morti fra i lavoratori. Nei mesi scorsi due guarnigioni di poliziotti si sono ammutinati. La polizia l’abbiamo vista impassibile mentre pazienti infuriati devastavano gli ospedali o i giovani maoisti o dell’UML (alleati nel governo) se le davano di santa ragione. Sappiamo che la polizia chiede mazzette nei “dance bars” sparsi per Thamel e a Ring Road e si comporta come tutte le polizie del mondo: prepotente con i deboli, ossequiosa con i forti.

Vedremo come finirà l’operazione “profughi tibetani” (seguita alla visita a Pechino del PM Prachanda) e destinata, in teoria, a sbattere in India tutti i profughi privi di carta d’identità. L’operazione è in coordinazione con l’agenzia UN per i rifugiati (UNCHR). Il risultato sarà nullo poiché gli astuti tibetani si procureranno in un batter d’occhio le carte d’identità. Mal che vada torneranno in Nepal dopo l’espulsione dato che la frontiera con l’India è, in pratica, territorio franco, senza controlli né sicurezza.Del resto le forze di polizia nepalese (la sicurezza occupa il 16% del budget statale quasi come l’educazione) non hanno mai brillato per efficienza. Durante il conflitto con i maoisti erano diventati i maggiori fornitori di armi per la guerriglia; attaccati erano velocissimi ad abbandonare le caserme lasciando tutto in mano al nemico. Nella lotta alla criminalità crescente a Kathmandu e nel Terai sono inoffensivi. Nella visione popolare sono nullafacenti, a volte boriosi, spesso corrotti. Con questa considerazione, con paghe bassissime (intorno ai 70 euro mensili), impotenti di fronte alle violenze politiche (per non scontentare i partiti) e verso grandi malavitosi (ammanigliati con i politici) si sfogano quando possono con la povera gente. Ciò è accaduto nei giorni scorsi a Kathmandu ma sfiga vuole che uno degli ammazzati era membro del movimento studentesco del Congresso e, così, l’avvenimento s’è ampliato.

 La gerarchia delle forze di polizia vede al fondo la Traffic Police, i vigile soffocati dallo smog, schiacciati dalle macchine e ignorati da tutti, qualche volta hanno il coraggio di dare qualche multa (euro 3) e di controllare i documenti dei mezzi. Fra la gente il loro potere è considerato nullo. Poi c’è la Nepal Police, una banda di sbrindellati che ciondola a gruppi per la città, armata di un bastone (lathi), solo nelle dimostrazioni gli vengono dati antichissimi tubi spara gas e qualche vecchio moschetto. Di norma stazionano agli incroci, ignorati da tutti, o nei baretti a bere tè e birra. La polizia fu formata nel 1952 arruolando i militanti del Congresso, che allora combatterono contro il governo dei Rana. (i maoisti per analogia vorrebbero i loro militanti inquadrati nell’esercito).

Infine, nel 2001 venne formata la Armed Police Force con il compito di combattere la guerriglia ma che ben presto si trincerò nelle città per evitare ogni combattimento. Qualcuno li ha ora dotati di moderni pickups con i quali cercano di sfrecciare nelle strade intasate di Kathmandu. Durante la notte tutti spariscono. Fortunatamente, scrivono i giornali, A significant amount of income tax paid by large taxpayer companies like Nepal Telecom (NT), Surya Nepal, Spice Nepal, Gorkha Brewery, Standard Chartered Bank Nepal Ltd contributed to such a growth of income tax collection in the review year, said a report by Nepal Rastra Bank. Un aumento delle entrate fiscali del 21% potrà colmare le nuove leve di circa 30.000 maoisti che spingono per entrare nelle forze di polizia e esercito.  Nel complesso le forze di polizie (escluso l’esercito) contano oltre 70.000 uomini, un bel numero e una bella spesa. La base è formata da ex-contadini sfuggiti dai villaggi, i vertici dalla solita trimurti di caste alte (brahmini, chetri e newari). Il gran capo (nella foto), come sempre accade nei corpi militari, appartiene alla famiglia Shah cioè al clan che ha sempre prodotto le regine del Nepal.

Come in Italia, il loro nuovo compito sarà un operazione di maquillage cioè chiudere i dance bars, massagges e, in genere, eliminare la mediocre prostituzione dai luoghi pubblici, come ha richiesto il nuovo ministro degli interni. Il prossimo passo sarà come in Cambogia dove la polizia è intervenuta per ripulire dai bambini che chiedevano l’elemosina il lungo fiume di Phnom Penh. Bisognerà trovare qualche posto per rinchiudere tutti questi poveracci.

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