Nepal: partono le prime adozioni internazionali

bambina-finestraE’ partito, finalmente,  ieri il nuovo esperimento per le adozioni internazionali in Nepal. Sulla carta il processo d’adozione dovrebbe evitare le compravendite di bambini che imposero la sospensione nel 2007.
Tutto passa per il congestionato Ministero of Women, Children and Social Welfare ma le domande dovranno essere presentate nei DAO-District Administration Office (l’equivalente dei nostri Comuni) che non brillano per efficienza e trasparenza.
Sono stati ribadite le tariffe: U.S. 10,000 entro u anno dalle adozioni all’orfanotrofio di provenienza del bambino, usd 3500 come tassa governativa alla conclusione del processo d’adozione. Tutti dubitano che queste saranno le tariffe finali per i genitori. Il solo passaggio al DAO implicherà sicuramente lungaggini e mazzette.
L’assenza di una rappresentanza diplomatica italiana a Kathmandu (è attivo solo un consolato onorario) renderà le cose ancora più complicate per i genitori italiani.
La normativa, prevede, inoltre, (almeno in teoria) che i genitori adottivi non avranno la possibilità di scegliere né conoscere il bambino prima che il processo, tramite il Comitato ministeriale, non sia concluso (tempo previsto 3 mesi dalla domanda).
Tutti notano che data la fluidità delle norme in Nepal, la nuova legge subirà, sicuramente, delle modifiche nella pratica a tutto svantaggio dei bambini e dei genitori adottivi.

Una risposta a “Nepal: partono le prime adozioni internazionali

  1. Non ho dubbi che i taglieggiamenti saranno ingenti: il malcostume sta incrudelendosi e tutti ragionano alla “si salvi chi può”. Il nostro avvocato si lamenta che nel periodo pre maoista dovevi dare la mazzette per “regolarizzare” le cose. Adesso le devi dare sempre e comunque e sono aumentate. Con i ladri al governo….
    Scusa, sono molto amareggiata in questi tempi, anche perché se ne sentono davvero di tutti i colori e non si vede via di uscita.
    Niki

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