Darkmandu: una capitale senza energia

sciopero tempo kathmanduLa mancanza di corrente elettrica (18 ore al giorno a macchia di leopardo) sta creando le prime vittime. I guidatori di tempu, le api vagonate che sostengono la maggior parte del trasporto urbano di Kathmandu hanno, oggi bloccato la città. Hanno consumato l’ultima energia delle batterie per protestare.

Lo stesso sta facendo, da giorni, la gente comune, sempre più incazzata da quando le TV hanno ridotto di 5 ore i programmi. Non per niente la città è ora chiamata Darkmandù e se candele e lampade a petrolio hanno un fascino per i turisti, diventano un incubo per chi deve lavorare o produrre.

La nebbia invernale copre la Valle fino alle 11 del mattino e non invoglia ad andare negli uffici in cui i computers, internet, fotocopiatrici non funzionano.  La notte sembra di rivivere nella Kathmandu medioevale degli anni ’70. Come accade ogni anno, le discariche sono piene e la spazzatura non si muove dalle strade, contribuendo al panorama di sfascio.

In altre parti del paese si è inasprita la protesta sindacale. Pokhara ha chiuso e ha obbligato molti turisti a tornare a Kathmandu, non c’era più niente da mangiare. I lavoratori dei ristoranti hanno fatto quattro giorni di sciopero per chiedere il salario minimo (legge dello stato che nessuno applica). Lo stesso nel  Terai, 50.000 lavoratori sono in sciopero da una settimana e 500 industrie rischiano di chiudere. Una situazione che sta disfando  il corridoio industriale (iuta, tessile, chimica) di Sunsari-Morang (unico centro industriale del paese) già messo male per la diminuzione degli ordinativi dall’India e per la mancanza d’energia.

Le richieste dei lavoratori sono d’applicare il salario minimo, cioè Rs.190 al giorno (euro 1.9) ma il governo si rifiuta anche d’incontrarli.”The government fixed the wage without carrying out proper study of its repercussions,” ha dichiarato un rappresentante degli industriali. Even if the government extends support such as round-the-clock power supply and help in exporting their products like in India we would not be able to pay more than Rs. 150 daily wage to the workers. (Attuale salario giornaliero Rs.125, in India se la passano alla grande con un salario giornaliero di Rs.142).

Nel frattempo 200 dei  601 membri dell’Assemblea Costituente (che dovrebbero varare la nuova costituzione di cui ancora non si parla) hanno già viaggiato in lungo e in largo per il mondo, sponsored by various diplomatic missions in Kathmandu as well as other INGOs, scrivono i giornali. Fra i problemi colossali che devono affrontare c’è quello della riorganizazione degli enti locali che dovrebbero gestire nei villaggi (VDC-Village Development Commitee) e nei distretti (DDC-District Development Cmmitee) l’amministrazione, i servizi e le risorse per lo sviluppo. La struttura amministrativa è stata annientata durante il conflitto e i rappresentanti locali eletti l’ultima volta 11 anni orsono.

Nei commenti al post sugli ex-guerriglieri maoisti si citava la definizione di stato fallito “A failed state is a state whose central government is so weak or ineffective that it has little practical control over much of its territory; non-provision of public services; widespread corruption and criminality; refugees and involuntary movement of populations; and sharp economic decline”. Questa è la situazione e la percezione della gente.

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