Se un SMS non arriva… donazioni per Haiti.

Titti è stata, insieme a Francesco da Haiti, la persona che ha aperto questo dibattito con il Consorzio Agire e sulla gestione dei fondi destinati alla ricostruzione. Sono persone normali che sperano che donando soldi o lavoro possano aiutare qualcuno. A loro ulteriore merito è che non si fermano lì, ma vogliono vedere cosa è stato fatto del loro contributo, come altri su questo tema.

Caro Enrico,grazie per la tua cortese ospitalità. Raccogliendo il tuo invito a proseguire l’ interessante dibattito sull’ emergenza Haiti, mi preme subito premettere che non sono un’ esperta di cooperazione, nè di progettazione o di monitoraggio nè di valutazione degli interventi umanitari, come mi sembra siano invece molti che scrivono sul tuo Blog. Sono una donna semplice, di origine contadina, che alle chiacchiere, alle mappe virtuali, ai report di decine di pagine scritte per gli addetti ai lavori o per chi fatica a prendere sonno la sera, preferisce i fatti concreti. Sabato scorso ero a casa di amici e insieme abbiamo visto l’inchiesta su Jetlag su SkyTG24 dedicata proprio ad Haiti. Il nostro interesse dipendeva dal fatto che avevamo tutti fatto una donazione tramite SMS per Haiti alcuni, tra cui la sottoscritta, alla Fondazione Rava e altri al consorzio Agire. Alla fine della trasmissione chi aveva donato come me alla Fondazione Rava era molto soddisfatto per l ‘ ottimo lavoro svolto, mentre gli altri erano visibilmente incazzati con Agire e credo che mai doneranno più un solo euro finchè campano.

Alla fine finisce proprio che per colpa di una “leggerezza” (in fondo è solo questo, mi sembra di capire, leggendo il post di Agire) ci vada di mezzo un intero settore e tante associazioni che invece fanno bene il proprio lavoro.Mi fa notare uno dei miei amici, particolarmente incazzato perchè di SMS ad Agire ne ha donati ben tre, che è scomparso dal loro sito il logo di Save the Children (dopo che si sono defilati sia il WWF sia il COSV) mentre è comparso quello di Oxfam Italia, il cui membro del Comitato di indirizzo è Gianni Rufini, anche Presidente del Comitato Etico di Agire. Dal Comitato Etico di Agire (almeno secondo il sito alla pagina ) è scomparso sia Marco Vitale, sia Maurizio Carrara, attuale presidente onorario di Cesvi, uno degli enti associati ad Agire. Forse tutti questi movimenti dipendono dal rinnovo delle cariche sociali di cui parla Agire nel suo post? Speriamo che i nuovi arrivi diano all’esterno una maggiore impressione di vera autonomia e indipendenza, fuori dalle solite logiche italiane di cui il mondo non profit purtroppo non fa eccezione, di controllori indipendenti dai controllati.

Anche perché leggiamo a pagina 9 della Relazione di Missione 2010 di Agire che il Comitato Etico : E’ nominato dall’Assemblea e composto da personalità estranee e indipendenti rispetto al Consiglio Direttivo e agli Associati (…) Il Comitato Etico ha il compito di garantire la massima trasparenza nel processo di raccolta e utilizzo finale dei fondi offerti e di verificare il rispetto dei principi etici e deontologici nella realizzazione dei programmi di risposta all’emergenza. A proposito della Relazione di Missione 2010 sempre a pagina 9 vi si legge che “A dicembre 2010 il Consiglio Direttivo di AGIRE risultava composto da: Marco De Ponte (presidente) Giangi Milesi (vicepresidente) Franco Di Mare Marco Morganti Mario Raffaelli Caterina Torcia mentre sul sito si legge oggi: A dicembre 2010 il Consiglio Direttivo di AGIRE risultava composto da: Marco De Ponte (presidente) Giangi Milesi (vicepresidente) Mario Raffaelli. Se possono esserci variazioni circa la composizione del Comitato Etico tra oggi e la data di pubblicazione della Relazione di Missione sembra strano la non corrispondenza della situazione del direttivo in essere al 31 dicembre 2010.

Ma parliamo di soldi. Nella Nota integrativa al bilancio 2010 legge: Le disponibilità liquide in attesa di erogazione sono state quindi investite in titoli, a seguito di delibere assunte dal Consiglio Direttivo in linea con quanto stabilito dal Regolamento Interno dell’associazione. I titoli sono valutati in base alle indicazioni fornite dalle società di gestione per il valore di mercato attribuito alla data del 31 dicembre 2010. (…) E’ importante specificare che la maggior parte degli investimenti risultanti al 31 dicembre 2010 riguarda delle obbligazioni (2.000.000 euro). Questo ammontare (cosi come i 300.000 euro rimanenti – investiti in azioni garantite al 90%) (…). Inoltre, va considerato che i 2 milioni di euro sono stati svincolati al 31 marzo 2011 (…)

Nella Nota integrativa non si parla di un ulteriore investimento di 2 milioni di euro (quello oggetto della truffa ad Agire per intenderci o trance finale come definita nel post) quindi viene da chiedersi se non ci sia un po’ troppa confusione tra dati, documenti, relazioni, mappe, sito ecc. Con l’obiettivo di dimostrare la massima trasparenza, sembra si ottenga l’effetto contrario. Ma è la mia impressione, da contadina.

Sempre riguardo ai soldi, la Nota integrativa 2010 ci dettaglia i costi per stipendi e collaborazioni (100.940 euro), oneri sociali (21.192 euro) di consulenza (33.709 euro), di consulenza amministrativa (29.556). Poiché ci dicono che erano in essere 4 cocopro e un solo dipendente a tempo determinato, abbiamo circa 185.000 euro di spese totali per queste voci. (NDR: alcuni dei dirigenti del Consorzio sono comunque pagati dalle ONLUS in cui operano)

Una curiosità: ho contato ben 8 conti correnti aperti (pagina 7) in Unicredit/ BPM/ Banca Prossima. Come mai si è deciso di acquistare obbligazioni della Barclays Bank? Lo chiede il mio amico incazzato quello che ha donato ben tre SMS. Io invece sono molto soddisfatta di come è stato speso il mio SMS. Mi è piaciuta molto la gentile signora bionda (credo si chiami Vittoria Rava) che sabato scorso in maglietta e jeans, visibilmente stanca, senza tante chiacchiere, mostrava i reparti dell’ospedale ad Haiti, dove viene fatta chirurgia di alto livello. Per non parlare della scuola, dove i bambini di Haiti vanno a studiare con entusiasmo.Forse nella cooperazione italiana ci vorrebbero tanti cloni di questa signora Vittoria e meno comitati etici, esperti, consulenti. Meno chiacchiere e relazioni bla bla e più fatti concreti. Sembrava convinta di questo anche l’inviata di Sky TG 24.

3 risposte a “Se un SMS non arriva… donazioni per Haiti.

  1. Sono molto contento degli ultimi post! Sapevo che c’era ancora un bel po’ di carne al fuoco, lo sfruttamento indebito degli aiuti interazionali è un tema molto delicato e complesso. Grazie Enrico!

  2. Condivido le perplessità (da contadina) di Titti e penso sia fin troppo buono parlare solo di “leggerezza” per un investimento di milioni di euro senza controlli minimi. Per quanto riguarda, invece, gli esponenti di Agire e la loro “indipendenza” citata da Maddalena Grechi, volevo far notare che il Consorzio ha stipulato un accordo con il Partito Democratico nel 2011 il che non mi sembra tanto corretto per un ente e delle ONG che dovrebbero essere fuori da queste logiche.
    Non c’è neanche niente di male ad essere “organici” al partito come quasi tutti i membri del Consiglio Direttivo: Gianci Milesi con il fiorentino Renzi, Carlo Morganti con Fassino, Mario Raffaelli ex deputato del PSI, Franco Di Mare ex giornalista dell’Unità poi passato in RAI. Lo stesso direttore operativo Bertotto è spesso presente agli incontri del partito.
    Come detto niente di male ma, con un pò di simpatica polemica, non sembra che il PD, “organici” e assimilati abbiano una grande abilità nel gestire i soldi (vedi caso Lusi).

  3. Nei giorni successivi alla sparizione del denaro, uno dei membri del Comitato Etico l’economista Marco Vitale dichiarò: «Il fatto che le giacenze liquide siano andate in un intermediario che sarà anche stato conosciuto da qualcuno, ma che evidentemente non era un operatore di primaria grandezza e reputazione, andrà chiarito. Quando io ho gestito soldi privati per il Kosovo li avevo affidati a una banca solida».
    Sarebbe bello che il Comitato Etico fosse conseguente alle parole di Vitale.
    Come Titti ha scritto nel Comitato Direttivo c’era Carlo Morganti (AD di Banca Etica), sarebbe stata una scelta logica o lo stesso Morganti poteva collegarsi ad Internet e verificare che il promotore a cui volevano affidare qualche milione di euro, era stata espulso dall’albo qualche anno prima. La trsparenza proclamata da Maddalena dovrebbe anche dirigersi verso le responsabilità di questa scelta, non parliamo di noccioline ma di milioni di euro destinati a dei poveracci e donati da gente che magari ha fatto qualche sacrificio.
    Fare chiarezza sulle responsabilità e comunicarle alle migliaia di persone che hanno donato sarebbe il modo giusto per ricostruire un pò d’immagine a un settore in crisi di credibilità. Tanto più in un paese in cui tutto si dimentica, s’insabbia, incalzati da continui scandali e ruberie.

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