Il Nepal come il Ruanda?

dollaroHa girato per Kathmandu, una delle gran sacerdotesse dei diritti umani, Navi Pillay (UN High Commissioner for Human Rights). Un giudice che si è fatto le ossa nei periodi duri dell’apartheid sud-africano difendendo i prigionieri politici, poi le brutte compagnie nelle Nazioni Unite l’hanno, forse,  un po’ deragliata.
A Kathmandu ha fatto diversi dichiarazioni apparentemente disomogenee: ha paragonato la situazione dei diritti umani a quella del Ruanda e ha richiesto il prolungamento della missione dell’ OHCHR (Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights), uno dei molti enti inutili che permettono ai turisti della cooperazione di beccarsi lauti stipendi senza combinare niente. Questo ente s’affianca a OCHA (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs), UNMIN (UN Mission in Nepal) e ai soliti UNDP, UNHCR e UNICEF nel teorico compito di difendere i diritti umani, moltiplicando e duplicando progetti.
Tutti questi enti non sono ancora giunti, in anni di apparente lavoro,  ad un identificazione precisa del numero delle persone scomparse (ad opera di maoisti, esercito e polizia) durante il conflitto (il numero varia da 500 a 1000 persone) ma, cose ancor più grave, non è stata data alcun compensazione a chi è stato espropriato di terra e casa né individuato alcun colpevole.
Non per niente le vittime protestano (davanti ai cancelli sbarrati delle UN), chiedono giustizia e non ottengono nulla. L’unico processo che si è aperto a carico di un funzionario di polizia è dovuto all’opera di un avvocato privato.
Navi Pillay aveva lavorato nel Tribunale sul genocidio in Uganda, il solito carrozzone che in dieci anni di presunte attività ha scovato cinque colpevoli per massacri, stupri e violenze che, in 100 giorni, hanno provocato fra gli 800.000 e il 1.000.000 di morti.
La tragedia del Ruanda ha in comune con il Nepal solo l’ inutile presenza delle Nazioni Unite; qui, fortunatamente, pur con le gravi conseguenze del conflitto, non si è giunti alla distruzione morale e fisica di un popolo.
Inoltre, in Nepal, il problema della difesa dei diritti umani è, certamente, il riconoscimento delle vittime e dei colpevoli nella fase conflittuale ma, è altrettanto prioritario l’oggi,  mi diceva l’amico avvocato Sapkota, “qui la gente è priva della protezione dello stato, deve affrontare da sola bande di criminali, estorsori, diritti elementari negati in un clima di assenza di legge e di impunità generale“. Abbiamo, poi,  dei casi clamorosi in tema di diritti fondamentali negati (cibo, lavoro, casa) come quelli dei Kamaya, gli schiavi liberati nel 2000, con grandi feste delle ONG e dei difensori dei diritti umani. Da anni i poveri Kamaya, protestano costantemente, perché sono rimasti sì, senza padrone, ma anche senza la terra promessa malgrado i milioni di dollari spesi per progetti, training e reports sulla loro condizione. (ne parleremo in un prossimo post). Il richiamo al Ruanda può servire per rendere la situazione più appetibile per i donatori internazionali; se chiude la OHCHR, il dipartimento della Pillay perde soldi e potere.
Nelle scorse settimane si era, inoltre, aperta una battaglia  (fra le varie agenzie delle Nazioni Unite) per accaparrarsi i fondi (euro 12 milioni dell’Unione Europea di cui 5 all’OHCR nel 2006 e USD 5 milioni nel 2007 per UNDP) per “gestire” la fase post-conflitto, finanziare la NHRC (Nepal Human Right Commission) e pagare gli stipendi ai funzionari internazionali (a casa c’è la crisi). La chiusura dell’OHCHR sarebbe manna per le altre agenzie, di qui il viaggio lampo della Pillay, per mettere pace fra i vari capibastone e premere sui poveri nepalesi per richiedere l’estensione del truffone.
Hanno fatto qualcosa questa gente (compresa la super-finanziata NHCR)? Magari non sono obiettivo, vediamo cosa si dice in giro: When OHCHR produced a report about disappearances it was very comprehensive, although many people remain missing,” dice Bhola Bhattarai, di Amnesty International.
E’ la solita politica delle NU e affini, segnalare il problema, raccogliere fondi e non risolverlo.
But, the answer is quite clear. It does nothing. Except for preparing and publicizing long boring reports with numbers and digits and recommendations with “should must and ought”, OHRC absolutely does nothing.
Lo stesso presidente della National Human Rights Commission (NHRC) Kedar Nath Upadhyaya, ha riconosciuto la sua impotenza the lack of implementation of NHRC’s recommendations and the continued indifference towards those recommendations have raised question over the utility and need of the commission itself . E qui balla qualche milione di euro.
Il Dr. Rokaya, membro della NHRC aggiunge In the changed context, we can manage even in the absence of the OHCHR-N. The role of UN body was not much effective, as no right violator was punished under its recommendation. E qui ballano altri milioni di euro.
acquaA Kathmandu per fortuna è piovuto ma la gente continua a rimanere senza acqua, la società (KUKL) che provvede alla distribuzione (affidata ad esperti stranieri) dichiara che la rete idrica è sfasciata, inquinata, e strutturata per servire 1\3 della popolazione. La parziale privatizzazione ha reso le cose peggiori, fortunatamente continuano a funzionare le antiche dhara (le fontane pubbliche) costruite 1000 anni fa. In questi giorni le NU stanno celebrando la giornata dell’acqua (e dei soldi buttati, USD 300 milioni in progetti inutili solo in Africa secondo l’International Institute for Environment and Development)

Una risposta a “Il Nepal come il Ruanda?

  1. ho letto questa notizia sul giornale e un pó mi ha sorpresa…il paragone mi pare esagerato. Mi fa piacere che tu confermi la mia percezione.

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