Suona il violino: ONLUS e comunicazione

vilankulos bambino-pescatoreHo cercato di resistere ma non ci sono riuscito. Sono arrivate diverse mail su un articolo comparso sul quotidiano locale di Genova Secolo XIX relativo al CCS ONLUS; un associazione su cui, da tempo, raccogliamo dati e testimonianze non brillanti. Può essere utile, come altre segnalazioni, come esempio per chi vuole conoscere l’ambiente della cooperazione internazionale.

L’articolo è una triste sviolinata senza citare nemmeno un dato. Niente di nuovo, rispondo ai diversi commentatori, rientra nella tradizione della stampa italiana, quella d’ingraziarsi i potenti e di farsi qualche viaggio gratis (in questo caso, probabilmente, almeno due persone a spese dei bambini) e scrivere (?) qualche riga di superficialità per creare un po’ di effetto. Infatti, CCS Italia è stato catturato da una banda di politici genovesi e da qualche avvocato loro consorte (nel senso di consorteria), con parcelle, a carico dei bambini sostenuti, da 80.000 euro, riferisce il vice presidente della ONLUS in un raro momento di lucidità, e, allora, meglio tenerseli buoni.

Se dal 2007 (se non quelle programmate da altra gestione nel 2006) non viene costruita una scuola in Nepal, se i costi di una classe in Cambogia sono paragonabili a quelli di un attico, se in Mozambico i costi delle costruzioni (senza rispettare le normative locali) sono doppi rispetto a quelli di mercato, se spendono  euro 85.569 più euro 28.000 perconsulenza di comunicazione” (tutti soldi donati per i bambini ); incassandone euro 9.616 (tutto ciò con schiere di consulenti pagati), se si fanno dei workshop  a Rapallo (oltre euro 20.000), se spalmano le retribuzioni (alte) dei funzionari italiani e le spese generali su quanto destinato ai beneficiari (per cercare di fare bella figura) e, infine, se ai beneficiari arriva realmente meno del 15% di quello donato, è meglio insabbiare.

Si, caro Francesco, l’articolo in questione sembra quelli della vecchia Pravda e poi ci stupiamo se i giornali non li legge più nessuno. Come scritto in altro post, se chiudono mi dispiace solo per gli edicolanti (fortunatamente, per i giornalisti, ci sono le nostre tasse sotto forma di finanziamenti statali, pubblicità dei comuni, etc.).  Giornali di stato e giornalisti statali, quindi si tende all’agiografia. Non è una novità per quanto riguarda la comunicazione sul  mondo dell’assistenza internazionale, poiché la maggioranza delle ONLUS\ONG ha protettori politici.  Il suonatore di violino del Secolo XIX è stato  a Vilankulos, (tra l’altro una delle più belle spiagge del Mozambico) e da Vilankulos, noi, invece, senza suonate a pagamento, preferiamo portare qualche dato, da gente che vive e lavora lì. (questa mail è disponibile per i miscredenti).

ciao enrico . Ieri stavo conversando con il direttore di una scuola qui a Vilankulos, le ho chiesto alcune informazioni di quanto ricevono dal CCS durante l’anno. Inizio anno:  un Kit scolare comprendente 10 quaderni 6 biro 6 matite una scatola di colori gomme e temperini il tutto stimato in 100000 mt (Metical , la moneta mozambicana- € 1= 40 mt); nei mesi successivi hanno comprato delle sementi per l’ortalizia (orto scolastico), 50 galline 2 sacchi di mangime e niente altro. Questa scuola ha 800 bambini apadrinati (sostenuti) ricevono dai padrini 240 euro per 800 cioè euro 192000. Ne spendono: kit 4 dollari galline e altre cose 1 dollaro (in totale USD 200 per tutti i bambini) totale 5 dollari a bambino per 800 da USD 4000 cioè 2600 euro . _Dove vanno a finire gli altri 189000. sul sito del ccs ho visto la testimonianza di una signora che si dice molto soddisfatta del CCS penso pero che non sappia che il suo bambino riceve 3 euro mentre lei ne spende 240 un abbraccio ciao.

Siamo troppo critici verso il sistema dell’assistenza internazionale? Qualcuno deve pur farlo. E’ brutto sentirsi presi per il culo.

8 risposte a “Suona il violino: ONLUS e comunicazione

  1. i giornali posono dire quello che vogliono. chi veramente si interessa a questo giro sa benissimo cosa ha fatto la CCs, quante persone ha infangato, quanto i giornali ci hanno ricamato e qanto hanno nascosto per coprire tizio, caio e sempronio. il brutto é che molti ne sono usciti con la faccia pulita …e chi invece é stato coinvolto involontariamente porta addosso il nome di un’organizzazione balorda. non é l’unica a comportarsi cosí. lo scorso mese al confine tra india e nepal ho scoperto di un’altra associazione italiana che rimescola i soldi con un’agenzia di viaggi nel centro italia…ma che, per raccogliere piú soldi, si fa spalleggiare da industrie importanti e universitá dai nomi risonanti.
    Non é questa la sede dei nomi e cognomi, posso solo esprimere il mio disprezzo per tutto questo e dire : VERGOGNA

  2. Siamo in un mondo strano, cara Sonia, dove conta più la forma che la sostanza o ripetere il falso fino a che sembra vero.

  3. Le iene, tale “pellaccia”, hanno fatto un servizio dalla Cambogia mandato in onda il 22.09. Riguarda anche le ngo.
    Invito tutti quelli che conoscono il paese ed amano questa terra, a guardarlo.
    E ad esprimere un commento.
    Io lo faro’ quanto prima.
    mauro

  4. Pingback: Notizie dai blog su INCREDIBILE – Suona il violino mentre lo operano al cervello·

  5. Un bel giorno sento il desiderio di effettuare un adozione a distanza o di contribuire ad un progetto di solidarietà internazionale.
    Visito i siti internet di varie onlus e sembrano convincenti.
    Per natura non mi fido dei siti internet ed approfondisco sempre i vari argomenti attraverso i blog.
    Leggo il tuo blog e mi passa il desiderio.
    Cosa posso fare ? come posso essere certo che la mia donazione serva veramente e al 100% allo scopo che mi viene “sviolinato”? mi sai indicare nominativi di onlus attendibili nel campo delle adozioni a distanza ?

  6. Un bel desiderio che dovrebbe essere realizzato a beneficio del bambino sostenuto (più che adottato) a distanza. Ma in questo blog non vogliamo scoraggiare questa forma di solidarietà ma invitare i donatori a controllare (con fatica e difficoltà) come viene utilizzato il loro denaro, come fossero azionisti di un azienda privata a cui sta a cuore la resa del proprio investmento. Ci sono casi di organizzazioni gravemente inefficienti, molte altre che si barcamenano nella logica che 500 euro che piombano in un villaggio del Nepal (per esempio) qualche beneficio comunque lo generano. Quello che vogliamo dire in questo blog (e che dovrebbe fare un donatore) è chiedere trasparenza e fatti. Cercare di capire quanto dei 100 euro donati arrivano veramente ai beneficiari e quanto ha reso (sempre per i beneficiari in termini di opportunità per l’educazione, lo sviluppo della comunità in cui il bambino vive, etc.) la somma realmente arrivata. Come già scritto è questo il reale compito del donatore ben superiore come impegno alla donazione di qualche centinaio di euro. Se in tanti premessero verso le ONLUS per ottenere quello che dovrebbe essere normale, magari tutto il sistema (un pò anchilosato e autoreferenziale) offrirebbe più trasparenza ai donatori e interventi più efficaci ai beneficiari.

  7. Buongiorno a tutti

    vi invito a dedicare qualche minuto alla lettera di Gabriele Del Grande, indirizzata a Napolitano per spiegare le ragioni della sua assenza alla cerimonia per il premio Saint Vincent di giornalismo http://fortresseurope.blogspot.com/2011/01/mi-scusi-presidente.html.

    Spero che vogliate farla girare e fare conoscere il suo blog: può essere questo un piccolo contributo per fare avanzare il dialogo sul Giornalismo, oltre a fare conoscere il prezioso lavoro di Gabriele del Grande e la realtà dei giovani giornalisti come lui.

    Grazie a tutti, Licia

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